ESERCIZIO 5.1 La costante non conta. Se si ottiene un sistema dinamico lineare, il cui punto di equilibrio sarà una sella o un centro a seconda dei casi. Avendo ridotto il potenziale, a meno di una costante, a
(in effetti ) si può supporre (a meno di scambiare con ); perciò l'andamento qualitativo delle curve di livello dipende solo dal segno di . Per l'energia potenziale non ha né massimi né minimi, e tutte le orbite sono curve aperte, con
. Per si ha un punto di equlibrio instabile con linearizzato degenere (come in Figura 3.2), per si hanno un massimo ed un minimo, corrispondenti ad un punto di equlibrio stabile e ad una sella. Le separatrici della sella si congiungono dal lato delle positive, girando attorno al punto stabile.
ESERCIZIO 5.2 Studiare solo per ; il resto si ottiene per simmetria, cioè con la sostituzione .
dove possiamo scegliere . Studiamo sistematicamente i limiti dell'energia potenziale per che tende agli estremi dell'insieme di definizione: se
Inoltre troviamo quanti zeri ha la funzione per , il che dipenderà anche dal segno di e dal segno di
.
ESERCIZIO 5.3 Cè un solo punto di equilibrio nell'origine. Infatti
e
quindi il punto di equilibrio è l'origine, il linearizzato ha matrice
ed è comunque stabile, visto che ha un minimo. Le curve di livello sono tracciate nella Figura C.5.
A titolo di esempio, il programma utilizzato per generare questa figura è ham_lev53.m ..
Figura C.5:
Curve di livello della funzione di Hamilton.
|
ESERCIZIO 5.4
ESERCIZIO 5.5
ESERCIZIO 5.6 Dalla forma dell'energia cinetica si deduce che
ESERCIZIO 5.7 La coordinata ha senso solo per . La funzione di Hamilton è
Poiché
le curve di livello sono limitate per , illimitate per . Nel primo caso l'orbita ricade sulla superficie dopo un tempo finito, nel secondo va all'infinito. La funzione energia è
quindi la velocità iniziale critica che separa i due casi è
Il tempo per arrivare all'altezza , partendo da al tempo , è espresso dalla quadratura
ESERCIZIO 5.8
L'equazione di Lagrange è
con secondo membro costante, quindi le soluzioni sono funzioni quadratiche del tempo.
ESERCIZIO 5.9 Rispetto alle coordinate indicate in figura, risulta
da cui derivando e sfruttando alcune cancellazioni
le energie cinetica e potenziale sono date da
e dalla lagrangiana
si ottiene, per
la hamiltoniana
Si noti che le equazioni di moto diventano non risolvibili rispetto alla derivata seconda quando
, cioè quando il pendolo sbatte sul cilindro. Intorno al punto di equilibrio stabile , ha la forma
approssimando le piccole oscillazioni intorno a con quelle del sistema (lineare) con hamiltoniana , si ottengono ellissi (le curve di livello ) del tipo
Nell'approssimazione scompare la dipendenza del periodo dall'energia:
ESERCIZIO 5.10 Si ottengono l'energia cinetica e l'energia potenziale
da cui la lagrangiana e l'hamiltoniana
i cui punti di equilibrio sono solo per e tali che
per cui ci sono due punti di equilibrio
con linearizzato
che ha traccia nulla. Il determinante è per , quindi è stabile, e per , quindi è una sella. Si noti che i punti di equilibrio hanno la stessa stabilità, quindi il sistema ha lo stesso comportamento qualitativo del pendolo ordinario
, ma il sistema non è lo stesso, come si vede dalla Figura C.6.
Figura C.6:
Curve di livello della funzione di Hamilton.
|
ESERCIZIO 5.11 In un piano verticale perpendicolare all'asse del cilindro, le coordinate dell'intersezione con l'asse del cilindro sono
Figura C.7:
Cilindro che rotola su di un piano inclinato.
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assumendo un sistema di riferimento tale che a corrisponda . (Si noti che il cilindro ruota in verso orario, quindi con decrescente, se sale il piano inclinato.) Da questo segue la parametrizzazione suggerita, aggiungendo vettorialmente la rotazione attorno all'asse del cilindro. La velocità del punto materiale è
e l'energia cinetica
L'energia potenziale è proporzionale all'altezza:
La lagrangiana
definisce il momento
e l'equazione di Lagrange
La hamiltoniana
definisce equazioni di Hamilton con punti di equilibrio solo dove
, che avviene solo per perchè è quadratica in , e dove
che ha soluzione solo se
; si noti che il parametro non ha influenza sulla presenza di equilibri. Se la condizione
è soddisfatta, per ogni giro
ci sono due equilibri, con la stabilità controllata dal segno di
, quindi un equilibrio stabile e una sella.
ESERCIZIO 5.12 La parametrizzazione del moto
porta, grazie alla semplificazione
all'energia cinetica e potenziale
da cui . Il momento è
e l'equazione di Lagrange
La hamiltoniana
definisce le equazioni di Hamilton
e non coincide con l'energia, che vale
ESERCIZIO 5.13 Se , allora e dalle formule date nel testo
con equilibri solo per .
da cui è il solo punto di equilibrio; il linearizzato
ha determinante
. Perciò per
si ha un punto stabile, per
una sella.
ESERCIZIO 5.14
con equilibri solo per e
per cui ci sono degli equilibri in corrispondenza delle soluzioni di
Figura C.8:
Le intersezioni della sinusoide con le rette inclinate sono tanto più numerose quanto più bassa è l'inclinazione.
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che esistono per non troppo grande, e sono tanto più numerose quanto più piccolo è (si vedano i diversi casi, a seconda del valore di , nella Figura C.8). Gli equilibri sono generalmente a coppie, in ogni coppia quello con più piccolo corrisponde ad un minimo di e quindi è stabile, l'altro è una sella.
ESERCIZIO 5.15 Qualunque sia la funzione da usare in combinazione con , la matrice jacobiana sarà della forma:
che ha determinante 1 se e solo se
dove è una funzione arbitraria.
PROBLEMA 5.16 Il discriminante dell'equazione caratteristica è
, per cui porta a radici reali
con . Tutte le matrici con questi autovalori possono essere descritte come
dove è una qualunque matrice invertibile . Invece porta a radici complesse
con . Tutte le matrici con questi autovalori sono della forma
dove è una qualunque matrice invertibile e è la rotazione di un angolo
. Resta il caso in cui l'autovalore è doppio, quindi o oppure è coniugata alla forma canonica con una matrice nilpotente (si veda l'esercizio 2.10).
ESERCIZIO 5.17 La matrice jacobiana è
con determinante identicamente 1, La funzione generatrice soddisfa alle equazioni alle derivate parziali:
che sono soddisfatte da
PROBLEMA 5.18 Si faccia riferimento alla Figura C.9: supponiamo per esempio che l'orbita periodica si richiuda dopo un incremento di di , come la curva , dove il valore di in ed in deve essere uguale, chiamiamolo . Il valore di in sia, per ipotesi, diverso da , chiamiamolo .
Figura C.9:
Per richiudersi dopo due giri, l'orbita periodica dovrebbe incrociare se stessa.
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Se ora noi consideriamo la curva ottenuta da per traslazione di lungo l'asse , essa conterrà il tratto , in cui , . Ma allora i due archi di curva e devono incrociarsi, il che contraddice l'unicità delle soluzioni con condizioni iniziali date. Questo riduce ad assurdo l'ipotesi . Se l'incremento di fosse
si considererebbero le copie dei vari tratti di orbita riportate all'intervallo .
ESERCIZIO 5.19
PROBLEMA 5.20 Se ci fossero più di due intersezioni con , ce ne sarebbe almeno una, chiamiamola , tale che ad essa tendono segmenti della traiettoria con e con . Data la simmetria rispetto a , ci dovrebbero essere quattro di tali rami. Ma allora la traiettoria non sarebbe, in , una curva regolare, ossia non vale il teorema della funzione implicita, quindi , da cui si tratta di un punto di equilibrio, che non può appartenere ad un'orbita periodica.
ESERCIZIO 5.21 Poichè
il valore del momento lungo la curva di livello cercata è
da cui l'area si calcola con l'integrale
Si può limitarsi a calcolare l'integrale sull'intervallo grazie al fatto che la funzione integranda è pari, e su tale intervallo si può usare la sostituzione , con la regola di integrazione per sostituzione
, da cui
Quindi il valore di tende a
al tendere verso la separatrice della sella.
PROBLEMA 5.22 Quindi le aree racchiuse dalle orbite periodiche con velocità iniziale sono dei rettangoli
, dove
. La loro area è , per cui
D'altro canto l'energia è funzione solo del momento
e quindi la relazione tra variabile azione ed energia è
da cui le frequenze proprie ed i periodi
Andrea Milani
2009-06-01