PROBLEMA 3.1 Usiamo la foma canonica di Jordan
dove
e con molteplicità sono gli autovalori di , tutti con parte reale nulla, ed è una matrice nilpotente di un certo ordine . Poiché
dove è una matrice di rotazione, che conserva la norma euclidea dei vettori, ed ha coefficienti che sono monomi in di grado fino a . Allora data la condizione iniziale nelle coordinate della forma canonica la norma
tende all'infinito per
perché alcune componenti devono contenere il monomio , e quindi esistono condizioni iniziali in ogni intorno dell'origine per le quali tende all'infinito.
ESERCIZIO 3.2 Il linearizzato in ha matrice
con equazione caratteristica
ed autovalori
, quindi l'unico esponente di Lyapounov è e l'origine è un pozzo nonlineare.
ESERCIZIO 3.3 I punti di equilibrio si individuano risolvendo
da cui i punti di equilibrio sono
. La stabilità si studia linearizzando in questi tre punti, cioè usando la matrice jacobiana
Si ottiene che è un pozzo, ha autovalori di segno opposto, cioè è una sella. ha un autovalore nullo e uno positivo quindi la sua stabilità non può essere determinata sulla base del solo calcolo degli esponenti di Lyapounov (ma è instabile per ragioni che saranno chiare dopo la Sezione 3.6.)
ESERCIZIO 3.4 Il sistema linearizzato nell'origine è
gli autovalori sono immaginari puri, ed è necessario cercare una funzione di Lyapounov per l'origine. Ha successo il tentativo
, con : affinché
basta che .
ESERCIZIO 3.5 La funzione
è una funzione di Lyapounov decrescente su tutto . Infatti
è ovunque, e per . Ma dove , escludendo l'origine, si ha e , quindi le orbite attraversano la retta con velocità non nulla, e è nullo per un singolo valore di , quindi è decrescente su ogni orbita diversa dal punto di equilibrio. Il teorema della funzione di Lyapounov decrescente si applica con come insieme positivamente invariante, per ogni .
ESERCIZIO 3.6 L'energia potenziale si ottiene per quadratura:
ha un massimo in e un minimo in ; inoltre
. Quindi è una sella, è stabile.
Figura C.1:
curve di livello per l'energia potenziale .
|
ha un minimo per ,
e
. Quindi è stabile.
Figura C.2:
curve di livello per l'energia potenziale .
|
PROBLEMA 3.7 Le radici reali dell'equazione di terzo grado sono 1,2 o 3. Se c'è una sola radice, corrisponde ad un massimo di per , quindi c'è un solo punto di equilibrio che è una sella; se c'è solo un minimo di , corrispondente ad un equilibrio stabile. Se ci sono 3 radici reali, con , ha due massimi ed un minimo, e il comportamento qualitativo dipende anche da quale dei due massimi ha un valore più alto, perchè le separatrici della sella corrispondente al massimo assoluto stanno ``al di fuori'' di quelle dell'altro massimo. Con e tre radici, ci sono due minimi (corrispondenti a due equilibri stabili) e un massimo; la corrispondente sella ha separatrici che si richiudono attorno ai due equilibri stabili. Se ci sono due radici, una deve essere doppia e ha un flesso a tangente orizzontale, quindi la figura è localmente come quella a destra in Figura 3.2.
ESERCIZIO 3.8 a) I punti di equilibrio sono
; la matrice jacobiana è
e quindi
ha un linearizzato di tipo sella, mentre
è un pozzo. L'energia totale del problema con
(dove la costante è stata aggiustata per avere
) è una funzione di Lyapounov per il pozzo
, decrescente su qualunque insieme che escluda la sella
. La componente connessa contenente il pozzo di un insieme per una qualsiasi costante tale che
è un compatto positivamente invariante su cui è una funzione di Lyapounov decrescente, per cui appartiene al bacino.
b) I punti di equlibrio sono
; la matrice jacobiana è
e quindi ha un linearizzato di tipo sella, mentre ha un linearizzato degenere, con determinante nullo e autovalori . Perciò non ci sono pozzi.
PROBLEMA 3.9 Nei punti in cui si ha pure , per cui la retta è un insieme invariante, e su questa retta il sistema dinamico è
che ha un pozzo in . L'insieme è invariante e contiene un solo punto di equilibrio che ha la funzone di Lyapounov stretta , ed insiemi positivamente invarianti compatti definit da . Quindi per il teorema della funzione di Lyapounov decrescente è il bacino di . Lo stesso ragionamento per che è il bacino di .
ESERCIZIO 3.10 Con un cambiamento di coordinate lineare (una rotazione) si può diagonalizzare la matrice simmetrica che definisce la forma quadratica; nelle nuove coordinate la forma quadratica diventa
con
perché la forma quadratica è non degenere. Quindi nelle nuove coordinate il sistema dinamico è
che è una sorgente, sella o pozzo a seconda dei segni di e .
ESERCIZIO 3.11 Poiché
su tutto che è semplicemente connesso, si tratta di un sistema gradiente. Per determinare in modo che : integrando su una curva che congiunge e in , (per esempio
e
) si ottiene
e per ,
. Perciò
; i punti critici del potenziale sono
Calcolando le matrici hessiane, si trova che ci sono tre selle ed un minimo; per cui i punti di equilibrio sono tre selle ed un pozzo.
ESERCIZIO 3.12 I punti di equilibrio sono due:
con linearizzato rispettivamente
quindi è un pozzo nonlineare per ogni , mentre è una sella nonlineare con separatrice stabile e instabile tangenti rispettivamente a
L'andamento delle separatrici è descritto nella Figura C.3, il bacino di attrazione del pozzo è indicato con la lettera .
Un programma di calcolo per calcolare con buona approssimazione le separatrici del punto di sella è esesepar.m ; sono però necessarie anche le due subroutines esesep.m e esesepm.m per calcolare il secondo membro delle equazioni differenziali sia in avanti che indietro. In sostanza il principio applicato per tracciare le separatrici è lo stesso usato per il caso discreto nella Sezione 6.1.
Figura C.3:
Separatrice stabile (verde) e instabile (rosso).
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PROBLEMA 3.13 è positivamente invariante, ed essendo compatto le condizioni iniziali in corrispondono a soluzioni definite per ogni . Quindi esistono gli insiemi -limite e, non essendoci equilibri in , per il teorema di Poincaré-Bendixon questi insiemi limite sono orbite periodiche.
ESERCIZIO 3.14 La curva divide il piano nell'interno
e l'esterno
. Se fosse un insieme limite sarebbe anche invariante, e quindi sarebbe invariante l'esterno . Ogni soluzione contenuta nell'esterno non potrebbe avere valori limite contenuti in , quindi i punti non possono appartenere all'-limite. Analogamente, la curva chiusa formata da una delle due semicirconferenze e dal diametro divide il piano in un interno ed un esterno, con interno invariante se è invariante. Una soluzione contenuta nell'interno non potrebbe avere punti limite appartenenti all'altra metà della circonferenza.
Andrea Milani
2009-06-01