Sommario Le equazioni tipiche della meccanica - e di molti altri
modelli matematici di problemi fisici - non si presentano nella forma
di equazioni di Hamilton, ma sono espresse direttamente in termini di
derivate prime e seconde delle coordinate. Tuttavia, se le equazioni
possono essere ricavate dalla definizione di una energia cinetica ed
una energia potenziale, esse possono sempre essere espresse nella
forma detta di Lagrange. Le equazioni di Lagrange possono a loro
volta, sotto certe condizioni, essere equivalenti ad equazioni di
Hamilton.
La seconda delle equazioni di Hamilton fornisce una relazione tra il momento della
coordinata q, e la sua velocità generalizzata, cioè la derivata :
Supponiamo che la funzione sia di classe e
strettamente convessa, se considerata come funzione della
sola , per fisso. Allora la trasformazione che
esprime la in funzione della è monotona
crescente:
e va sotto il nome di
trasformazione di Legendre:
Questo è esattamente quello che abbiamo fatto nel caso newtoniano: se , allora la seconda equazione di Hamilton dice che e quindi tra i due piani e c'è una trasformazione che consiste semplicemente in un cambiamento di scala, accompagnato dallo scambio dell'ordine degli assi. La condizione di convessità consente di generalizzare questa trasformazione anche nel caso in cui la relazione tra e sia nonlineare.
Ne segue che la dinamica del sistema dinamico hamiltoniano può essere descritta anche nelle coordinate anziché . Il problema è come trasformare le equazioni di Hamilton nel piano in equazioni che descrivano la stessa dinamica nel piano .
Il sistema dinamico nel piano si può scrivere in modo
molto efficiente come equazione del secondo ordine:
occorre definire la lagrangiana
che può essere descritta geometricamente
come l'opposto dell'ordinata all'origine della retta tangente al grafico
dell'hamiltoniana
(si intende sempre per un valore fissato di ),
come indicato in Figura 5.4. Quindi la relazione tra
ed (indicando con la variabile che svolge il ruolo
di ) è data dall'equazione della tangente alla curva
s(con fisso) che è:
Si noti che se vale la condizione di convessità, per cui la relazione tra e è invertibile, la formula qua sopra può essere usata nei due sensi. Può essere la definizione di se si conosce in modo esplicito ; in tal caso occorre sostituire a la sua espressione in termini di . Ma se al contrario si conosce , la stessa formula definisce , pur di sostituire a la sua espressione in funzione di . Questa relazione involutiva tra le due funzioni ed si designa con il nome di trasformata di Legendre.
Esempio:
Dobbiamo ora ricavare l'equazione di Lagrange, che esprime
- in termini della funzione di Lagrange - la dinamica nel piano
. Calcoliamo le derivate parziali della funzione di
Lagrange, tenendo conto della dipendenza di sia da che da per effetto della inversa della trasformazione di Legendre:
Si intende che la relazione qui sopra vale con i due membri calcolati nei punti corrispondenti - per la trasformazione di Legendre - nei due piani.
In modo analogo
In conclusione le equazioni di Hamilton nel piano ,
e l'equazione di Lagrange nel piano :
L'equazione di Lagrange è un'equazione differenziale del secondo
ordine; per ricavare il corrispondente sistema dinamico nel piano
occorre considerare che il momento è funzione di ,
quindi
La condizione di non annullamento della derivata seconda della funzione di Lagrange rispetto a è la condizione di convessità che assicura che l'inversa della trasformazione di Legendre è monotona crescente. Quindi tale condizione è equivalente alla condizione di convessità su come funzione di , cioè al non annullamento della derivata seconda della funzione di Hamilton rispetto a .
Esempio:
Esercizio Date le hamiltoniane scrivere la corrispondente lagrangiana e l'equazione di Lagrange.
La coordinata parametrizza lo spazio delle configurazioni, ma
naturalmente la scelta di un altra coordinata è possibile.
Supponiamo che sia un cambiamento di coordinata, espresso da
una funzione differenziabile, invertibile e con inversa differenziabile;
questo implica che la derivata . Supponiamo che la
funzione di Lagrange si trasformi in
, nel
senso che le due funzioni hanno lo stesso valore nei punti
corrispondenti:
Sia un cambiamento di coordinata (con ) di
classe ; sia
. Allora l'equazione di
Lagrange nelle variabili , e l'equazione di Lagrange nella variabile ,
esprimono dinamiche equivalenti:
È nel calcolo di queste derivate parziali che si sfrutta l'ipotesi che sia .
Per trovare la formula di trasformazione dell'equazione di Lagrange
basta usare le derivate di funzioni composte: per il momento coniugato
alla coordinata
Per completare l'espressione dell'equazione di Lagrange nella in
termini della funzione trasformata occorre calcolare anche
l'altra derivata:
La legge di trasformazione a cui soddisfano le equazioni di Lagrange è la stessa a cui soddisfano i gradienti e si chiama covariante, da cui il nome del teorema.
Esercizio
Data la lagrangiana