Sommario Le soluzioni che non `escono' dall'insieme di definizione del campo vettoriale sono definite per ogni t in , ma non sempre tendono ad un punto limite: i valori limite possono formare degli insiemi limite non banali. Però non tutti gli insiemi possono essere insiemi limite, perché devono soddisfare alcune proprietà topologiche.
Il teorema della continuazione delle soluzioni assicura che una soluzione di un sistema dinamico continuo, definito (e di classe ) su di un aperto , o è definita per ogni t abbastanza grande, oppure esce definitivamente per da ogni compatto . Analogamente per . Supponiamo che una certa soluzione X(t) resti sempre dentro un compatto ; dunque possiamo assumere che essa sia un'orbita , cioè sia definita per ogni t in ; ma allora tutte le successioni di punti con devono avere delle sottosuccessioni convergenti, cioè devono esistere dei valori limite della funzione X(t) per (lo stesso per ).
L'insieme dei valori limite di un'orbita non cambia se si sceglie una diversa condizione iniziale che si trova lungo la stessa traiettoria : per qualche in , poiché se Y(t) è l'orbita con condizione iniziale , allora per l'unicità della soluzione con condizione iniziale data .
Definizione:
Se l'orbita `va all'infinito', cioè non è limitata, gli insiemi -limite ed -limite possono essere vuoti. Lo stesso può accadere se l'orbita tende al bordo dell'insieme su cui il sistema dinamico è definito.
Teorema di invarianza degli insiemi limite : Dato un sistema dinamico continuo su W aperto di , se L è l'insieme -limite di una soluzione , allora:
Gli insiemi -limite hanno le stesse proprietà (a), (b) e (c).
Dimostrazione:
(a) Tutti gli insiemi limite (di qualunque successione o funzione) sono chiusi: in questo caso sia (per ogni ) un punto limite in L, cioè esista una successione che tende a per , tale che
e a sua volta la successione di punti limite tenda a Y per ; allora per ogni esiste un m(k) tale che
da cui per l'unicità del limite di una successione
ossia Y appartiene ad L.
(b) Sia un punto dell' -limite L, cioè esista una successione tale che:
dove è il flusso integrale. Allora, se è un qualsiasi altro punto dell'orbita per ,
cioè anche è un punto dell'insieme -limite L.
Abbiamo utilizzato due proprietà del flusso integrale: di essere una funzione continua delle condizioni iniziali e di essere un gruppo ad un parametro con parametro t.
(c) Supponiamo che L possa essere diviso in due parti tali che esistono due aperti disgiunti con ; allora esistono due successioni tali che tende ad un punto di ed tende ad un punto di , per cui sta definitivamente in ed sta definitivamente in .
Allora esiste una terza successione con tale che non sta né in né in . . La successione (che è contenuta nel compatto K) ha almeno un punto limite che non sta né in né in , ma è un punto dell'insieme -limite L; da qui la contraddizione.
Per gli insiemi -limite si possono usare gli analoghi argomenti per .
Benché il teorema che precede indichi delle proprietà importanti, tuttavia queste non sono sufficienti a caratterizzare gli insieme limite: si possono costruire degli insiemi chiusi, invarianti ed anche connessi che non possono essere insieme limite di alcun sistema dinamico. La ricerca di una caratterizzazione degli insieme limite è molto difficile, e una soluzione completa di questo problema si può dare solo in con , come si vedrà nella Sezione 3.8.
Possiamo ora svolgere la dimostrazione che avevamo lasciato in sospeso nella Sezione 3.4, cioè quella del teorema della funzione di Lyapounov decrescente , che era stata differita proprio per poter utilizzare la nozione di insieme limite:
Dimostrazione:
allora e per continuità della funzione di Lyapounov V:
ma poiché V è non crescente tale limite deve anche essere il minimo limite per di V(X(t)), e quindi non dipende dalla scelta di Y in L. Allora V è costante su L, e dall'ipotesi su P segue che L coincide con il punto di equilibrio S, che è asintoticamente stabile con bacino contenente almeno P.
Figure 3.13: Orbita periodica che funge da ciclo limite
Definizione:
per ogni t in . Il più piccolo di tali P si dice periodo dell'orbita periodica.
Un punto di equilibrio ha ``periodo zero'' e non è considerato un'orbita periodica.
Per le orbite periodiche ogni punto della traiettoria è un valore limite:
quindi l'insieme -limite coincide con la traiettoria, e così l'insieme -limite .
L'insieme dei punti percorsi da un'orbita periodica può anche fungere da insieme -limite (oppure -limite) per un'orbita diversa; in tal caso si parla di ciclo limite , come nell'esempio nella Figura 3.13.