Sommario Se un aperto del piano delle fasi è riempito da orbite
periodiche, si vorrebbe parametrizzare ciascuna di queste con una
variabile angolo, che si accresca di in un periodo. Se la
variabile angolo così ottenuta fa parte di una coppia di
coordinate canoniche, queste ultime possono ridurre il problema ad uno
banale in cui il flusso integrale è formato da soli scorrimenti.
Se la hamiltoniana sull'aperto
ha insiemi di livello tutti compatti, che si riducono ad una sola
curva regolare, semplice e chiusa, allora ognuna di queste curve di
livello individua un'orbita periodica. Bisogna in effetti
distinguere due casi: se la coordinata appartiene a , allora
un'orbita periodica deve avere entrambe le funzioni
periodiche con lo stesso periodo :
In questo caso si parla di orbite periodiche del tipo librazione. La curva di livello racchiude una parte del piano in cui (se è definita) deve esserci almeno un punto di equilibrio. In questo caso le curve di livello corrispondenti a valori vicini riempiono un insieme diffeomorfo ad una corona circolare.
Se invece la coordinata è una variabile angolo, lo
spazio delle fasi è in effetti contenuto in un cilindro
, e un'orbita periodica può essere di due tipi: di
librazione (in cui entrambe le coordinate sono funzioni periodiche di periodo
), e di circolazione con
Esempio:
Se il livello di energia è tale che , allora
Se al contrario (incluso il caso illimitata), allora ci sono dei valori per l'angolo in cui : questi valori sono ``proibiti'' per l'insieme di livello ; se ha un minimo, l'insieme di livello è compatto, e se non contiene punti di equilibrio si ottiene un'orbita periodica del tipo della librazione.
Problema Dimostrare che nelle orbite periodiche del tipo della circolazione , cioè l'orbita non può richiudersi dopo più di un giro.
Suggerimento: Considerare la curva sull'intervallo , dove è il periodo. Se quando è cresciuto di il valore di fosse diverso...
Si noti che l'affermazione del problema precedente non vale per un sistema discreto: in una mappa standard del pendolo ci sono punti periodici di qualsiasi periodo, e che fanno fare ad una variabile angolo un numero arbitrario di giri.
Per descrivere un simile pacchetto di orbite periodiche l'ideale
sarebbe disporre di un sistema di coordinate tale che un aperto
del piano delle fasi, costituito solo da orbite periodiche (tutte del
tipo librazione o tutte del tipo circolazione), sia mandato
nel rettangolo
In un tale sistema di coordinate, il sistema hamiltoniano è risolto
banalmente, con il flusso integrale in funzione della condizione
iniziale
dato da soli scorrimenti:
è una velocità angolare, quindi ha la dimensione dell'inverso del tempo; se supponiamo che la hamiltoniana sia dimensionalmente un'energia, allora la variabile ha la dimensione di un'energia moltiplicata per un tempo, e per questo si chiama variabile azione. La frequenza , che è costante per ogni orbita, si chiama frequenza propria.
Esempio:
con una lunghezza caratteristica del corpo ed un
coefficiente che dipende dalla forma e distribuzione di massa (per
esempio per una sfera di densità uniforme, essendo
il raggio); il potenziale è , quindi dalla trasformata di
Legendre:
Poiché la hamiltoniana è funzione solo di , è una coppia di variabili azione-angolo. Si noti che cambia con velocità angolare , quindi è il momento angolare, che ha la dimensione di un azione.
Esempio:
la trasformazione canonica
semplifica il sistema riducendo la hamiltoniana a
da cui è una variabile azione, una variabile angolo, con frequenza propria costante rispetto ad .
Esercizio
Trovare le variabili azione ed angolo per la funzione di Hamilton
che esprime l'oscillatore armonico più generale. (Soluzione)
Abbiamo visto i vantaggi che presenterebbe la disponibilità di una coppia di variabili canoniche delle quali la prima sia una variabile azione e la seconda una variabile angolo, tali che la hamiltoniana trasformata sia funzione della sola azione; in questo caso parliamo di variabili azione-angolo.
Data una hamiltoniana , per trovare una adeguata variabile
azione si può impiegare la proprietà delle trasformazioni canoniche
di conservare l'area. Supponiamo che sia una orbita
periodica (di periodo ) del tipo librazione; allora la traiettoria
è una curva nel piano che fa da bordo ad un
insieme , la cui area può essere calcolata con la
formula di Green:
L'insieme viene trasformato nel piano in un insieme che
chiamiamo , la cui area è, per la stessa formula:
Ora la curva nel piano altro non è che la
soluzione corrispondente a nel piano ; se imponiamo
la condizione che siano variabili azione-angolo, allora è
costante e varia in , quindi (Figura 5.13)
ossia, la variabile azione è l'area racchiusa dall'orbita periodica, divisa per .
In realtà la variabile azione è definita a meno di una
costante, ma noi abbiamo imposto che
Per esempio, se le orbite periodiche di sono quelle che attorniano un punto di equilibrio stabile, abbiamo imposto che tenda a zero quando l'orbita periodica tende al punto di equilibrio. Se le orbite periodiche per cui si sta cercando la variabile azione racchiudono più di un punto di equilibrio, allora la variabile azione è inevitabilmente definita a meno di una costante arbitraria; lo stesso vale per le orbite periodiche di tipo circolazione.
Se la hamiltoniana è del tipo
La soluzione è quindi ottenuta invertendo la funzione . Se questo è possibile si ottiene , la cui derivata è la frequenza che fornisce il periodo .
Problema Dimostrare che ogni orbita periodica di una hamiltoniana del tipo passa da esattamente due punti con .
Suggerimento: All'interno della curva deve esserci un punto di equilibrio, che può stare solo su , perciò ci sono almeno due intersezioni con .
Esercizio
Consideriamo la hamiltoniana del pendolo
Problema Trovare la variabile azione per una palla ``perfettamente elastica'' di massa che rimbalza tra due muri fissi a distanza tra di loro. Questo problema contiene un muro di potenziale duro, in cui il potenziale salta da per a per .
Suggerimento: Le soluzioni generalizzate sono segmenti con momento , quindi velocità , costante nel tratto tra e , poi il momento cambia segno istantaneamente.
Cerchiamo di descrivere la trasformazione canonica a variabili azione-angolo
con una funzione generatrice
Una soluzione nel piano descrive una curva di livello ;
nel piano la soluzione corrispondente ha equazione ,
quindi costante. Se ci restringiamo ad una singola orbita periodica
con azione , la derivata parziale di rispetto a è la funzione
di che fornisce , quindi
non è mai nullo, e quindi la funzione è una
funzione polidroma, soltanto localmente definita
in modo univoco; ad ogni giro la funzione aumenta di una quantità fissa
. Del resto
la variabile angolo può essere calcolata come
e il suo incremento dopo un giro sull'orbita periodica è
Le funzioni generatrici si ottengono come funzioni potenziali di forme chiuse, quindi localmente esatte, ma non necessariamente esatte in grande: ciò significa appunto che non sono necessariamente funzioni ad un solo valore. Questo però non impedisce che la trasformazione canonica sia ben definita, in particolare quando si vuole ottenere una variabile angolo.
Esempio:
La variabile usata nella sostituzione in effetti è la variabile angolo.
A questo punto
e la frequenza , come
sappiamo, è costante. Se si calcola la funzione generatrice
a partire dalla esplicitazione di :
Si noti che il primo termine altro non è che .
Questo esempio, che pure è il più semplice possibile di un calcolo esplicito delle variabili azione angolo mediante quadrature, è già abbastanza difficile. In effetti le variabili azione-angolo sono soprattutto utili come strumento di descrizione geometrica, non necessariamente di calcolo esplicito. Per una trattazione delle variabili angolo, sempre nel contesto dei sistemi ad un grado di libertà, si veda [Percival-Richards 82], ai Capitoli 8 e 9, e [Goldstein 1950], Capitolo 9.
Andrea Milani 2009-06-01