Sommario In ogni intorno
di un punto fisso ellittico di un sistema conservativo esistono, sotto
ipotesi che si verificano nella maggior parte dei casi, delle curve
invarianti chiuse. Queste curve invarianti formano una regione
ordinata in cui sono anche presenti moti caotici, che però sono
intrappolati in anelli delimitati da curve invarianti e perciò non
possono dare luogo ad instabilità su larga scala. In questa Sezione
vengono presentati risultati non facili, senza dimostrazioni (che si
potrebbero trovare in
[Siegel-Moser 71]).
Si consideri un punto fisso ellittico di un sistema dinamico discreto su (oppure ), differenziabile (supponiamo, per semplicità, di classe ) e conservativo. Il linearizzato di in ha (per definizione di punto fisso ellittico) autovalori , complessi coniugati di modulo 1 ( ). Vogliamo porre la mappa in una forma normale che la approssimi, in un intorno di , in un modo semplice e geometricamente espressivo.
Possiamo supporre, a meno di traslazioni, che , e a meno di
cambiamenti di coordinate lineari che il linearizzato in sia
proprio
Per ogni punto fisso ellittico di un sistema dinamico discreto
conservativo esiste un cambiamento di coordinate differenziabile che
porta la mappa nella forma canonica:
In questo modo la mappa viene ad essere approssimata, a meno di termini di ordine 2 in (quindi infinitesimi del quarto ordine rispetto ad per ), da una mappa che ha come curve invarianti le circonferenze . In questa approssimazione la mappa ruota ogni circonferenza di un angolo funzione del raggio. Il numero di giri di cui ogni circonferenza viene ruotata, cioè , si chiama numero di rotazione.
Esempio:
Le circonferenze che vengono mandate in se stesse dall'approssimazione della forma normale di Birkhoff sono esempi di curve invarianti di rotazione, la cui definizione generale è come segue.
Definizione:
Una curva invariante di Moser è una curva chiusa,
cioè una parametrizzazione differenziabile
(oppure ), iniettiva e tale che per ogni valore della
variabile angolo
Il teorema della forma normale di Birkhoff non assicura l'esistenza di curve invarianti di Moser, ma soltanto che la mappa è vicina, a meno di infinitesimi di ordine superiore, ad un'altra mappa geometricamente più semplice per cui ogni circonferenza è una curva invariante. L'esistenza di curve invarianti di rotazione ``esatte'' per la mappa conservativa data è conseguenza di un teorema più difficile, di cui diamo l'enunciato di seguito.
Sia un punto fisso ellittico di un sistema dinamico discreto conservativo. Se gli autovalori del linearizzato sono tali che per , e la forma normale di Birkhoff ha torsione non nulla, allora in ogni intorno di si trova una curva invariante di Moser.
per fa parte della definizione di punto fisso ellittico. Quindi l'ipotesi del teorema implica che gli autovalori del linearizzato non sono radici dell'unità di ordine minore di 5.
Le curve invarianti del teorema di Moser ``girano attorno'' al punto fisso ellittico, cioè ognuna di esse è il bordo di un intorno di .
Esempio:
Esempio:
Condideriamo nella mappa standard del pendolo con
il punto di periodo 2 ellittico
. Esso è un punto fisso
ellittico per la mappa , con linearizzato ed autovalori
L'insieme delle immagini delle curve invarianti di Moser forma una regione ordinata.
Il senso di questa definizione è chiaro nel caso del flusso integrale per un certo tempo di un sistema dinamico continuo di tipo hamiltoniano, perchè il sistema è integrabile. Le regioni formate da orbite periodiche, descritte da variabili azione-angolo, sono regioni ordinate, sia nel caso delle librazioni che delle circolazioni.
Purtroppo questa definizione non è molto utile nei casi non integrabili perchè l'unione delle curve invarianti di Moser è molto difficile da descrivere; per di più si tratta di un insieme senza parte interna, quindi impiegare la parola ``regione'' confonde le idee. La Figura 6.14 illustra il meccanismo che spezza la continuità dell'insieme delle curve invarianti di Moser: tra due di tali curve vi è una regione invariante, a forma di corona circolare, che a sua volta conterrà orbite periodiche, con punti periodici ellittici (nel cui intorno ci saranno curve invarianti, ma che ``girano attorno'' al punto periodico) ed iperbolici, con le loro separatrici, i loro punti omoclinici ed eteroclinici, in conclusione con la loro regione caotica.
Se invece si vuole usare una definizione meno forte di regione ordinata, ammettendo che essa possa contenere anche del caos, purchè ``la maggior parte'' delle orbite stia su curve invarianti di Moser, si incontrano gravi difficoltà a dare una definizione che sia rigorosa.
Andrea Milani 2009-06-01