Sommario Equazioni differenziali di ordine superiore possono essere discretizzate utilizzando diverse approssimazioni per le derivate non solo prime ma anche di ordine superiore. Alcune di queste approssimazioni, come per esempio quella che è equivalente al metodo di Eulero, hanno però delle proprietà qualitative indesiderabili, per esempio modificano le proprietà di stabilità delle soluzioni. Altre approssimazioni sono conservative, cioè se applicate ad un sistema dinamico continuo conservativo producono un sistema dinamico discreto ugualmente conservativo. Non esiste però un metodo che consenta di preservare sempre gli integrali primi del sistema continuo, quindi le discretizzazioni vanno sempre interpretate come approssimazioni anche nel senso qualitativo, perché riproducono in modo imperfetto anche proprietà qualitative come l'integrabilità .
Per approssimare le soluzioni di un'equazione differenziale di ordine
superiore al primo con un sistema dinamico discreto si possono seguire
due approcci: il più semplice è quello di ridursi ad un sistema
dinamico e poi usare una discretizzazione per quest'ultimo, per
esempio il metodo di Eulero (oppure altri più
accurati come sarà descritto nella Sezione 4.4).
Può essere più conveniente tentare di scrivere direttamente una formula di approssimazione per le derivate di ordine superiore. Queste approssimazioni possono essere scritte in termini di un'algebra di operatori:
Definizione:
mandano lo spazio di tali funzioni in sé.
Valgono le relazioni:
e le proprietà di commutazione , in particolare
Segue immediatamente dalle proprietà di commutazione che si può
applicare la formula del binomio di Newton per calcolare le
potenze di : la differenza k-esima in avanti è
per esempio
Queste formule possono essere impiegate direttamente in approssimazioni discrete delle derivate di ordine superiore, del tipo
Esempio:
ed usiamo direttamente la discretizzazione della derivata seconda
Si ottiene l'equazione alle differenze finite lineare del secondo ordine
la cui soluzione si calcola usando gli autovalori di A:
Se ne deduce che la matrice A può essere scritta nella forma canonica
Il cambiamento di coordinate che riduce alla forma canonica si può
ottenere con il solito metodo a base di autovettori, ma anche
con un altro ragionamento. Per definire la successione occorrono due
condizioni iniziali,
ed
. Invece, se si adotta il punto di
vista che risulta dalla discretizzazione con il metodo di Eulero
dell'equazione ridotta al primo ordine, la condizione iniziale è
, con
. Adottando la discretizzazione
si trova
e in generale, per ogni k, la relazione:
Si può verificare che , cioè che la matrice C
è associata al cambiamento di coordinate che riduce A in forma
canonica reale. Quindi la discretizzazione diretta della derivata
seconda fatta con le differenze in avanti ed il metodo di Eulero
applicato al corrispondente sistema dinamico sono la stessa cosa, ed
hanno lo stesso inconveniente: la soluzione del sistema dinamico
discreto diverge, seguendo un cammino a spirale il cui raggio cresce
con k come
.
Esercizio Se si usasse una discretizzazione basata sulla differenza all'indietro :
quali sarebbero le proprietà delle soluzioni della discretizzazione
dell'oscillatore armonico? Quale sarebbe il limite della soluzione
per
?
(Soluzione)
Per equazioni differenziali che contengono solo le derivate di ordine pari si può trovare un procedimento di approssimazione che ha proprietà molto migliori, in particolare che non introduce moltiplicatori di Lyapounov spurii come il metodo di Eulero.
Definizione:
Usando le regole di commutazione e il binomio di Newton, si
verifica che le potenze pari di non usano ``mezzi
passi'', quindi sono definite come operatori su di una successione;
per esempio,
Le differenze centrali sono quindi utili per definire una discretizzazione di equazioni senza derivate di ordine dispari, per esempio usando
Esempio:
da cui il sistema dinamico discreto:
con equazione caratteristica:
(radici reali o complesse secondo il segno del
discriminante ). Quindi gli
autovalori sono complessi coniugati e di modulo 1 per
: in tal caso la soluzione del sistema dinamico
discreto si può scrivere come
dove la matrice C ha per colonne la parte reale e la parte
complessa di un autovettore di autovalore , ed
è una matrice di rotazione, con l'angolo di
rotazione ad ogni passo dato da
L'esempio qua sopra mostra che, nel caso di un sistema dinamico
continuo dotato di due proprietà importanti come quella di essere
conservativo e di avere un integrale primo , è
talvolta possibile costruire una approssimazione discreta che mantiene
entrambe le proprietà: infatti le rotazioni che
descrivono la soluzione del sistema discreto conservano l'area, e
lasciano invariata la funzione energia (la cui espressione è
). Queste proprietà però sono valide
solo in un certo sistema di coordinate, definito dal cambiamento di
coordinate
. Inoltre il problema principale è capire se
queste due proprietà possono essere conservate anche in casi non
banali, e non solo per equazioni lineari per le quali la
discretizzazione non è molto utile, visto che la soluzione è nota
esplicitamente.
Vogliamo generalizzare l'esempio precedente al caso di un qualsiasi sistema newtoniano ad un grado di libertà :
Se usiamo le differenze centrali otteniamo la discretizzazione
Però, per essere in grado di usare le condizioni iniziali occorre trovare una discretizzazione anche per l'equazione
. Se usiamo la differenza all'indietro
si ottiene un sistema dinamico discreto sostituendo
cioè
che in termini di diventa
dividendo per h questa equazione, e aggiungendoci
si trova il sistema dinamico discreto nonlineare
che si indica con il nome di mappa standard associata al sistema
newtoniano .
Teorema della mappa standard :
La mappa standard associata a , con f di classe
su un aperto
, è conservativa su
.
Dimostrazione:
ciascuna delle quali è uno scorrimento , di una delle due forme
oppure
con a(x), b(y) funzioni .
Ogni scorrimento è un sistema dinamico discreto conservativo : infatti una mappa conserva l'area se e solo se il determinante jacobiano della trasformazione vale ovunque 1 (segue dal teorema del cambiamento di variabili negli integrali doppi ). Nei due casi la matrice jacobiana è
con determinante comunque uguale ad 1. Poiché la composizione di due trasformazioni che conservano l'area conserva l'area, ne concludiamo che la mappa standard è conservativa.
La risposta al quesito se la mappa standard abbia un integrale primo (analogo all'integrale dell'energia del sistema continuo) è negativa. Per mostrare questo è sufficiente un controesempio:
Esempio:
Ricordarsi, nel calcolare la mappa, di calcolare prima la seconda equazione e poi la prima.
La mappa è chiaramente periodica di periodo nella variabile
x, che può essere interpretata come una
variabile angolo .
Per semplificare la descrizione delle proprietà rispetto
alla variabile y conviene cambiare variabile, rimpiazzando
con
y:
in modo che la mappa sia periodica di periodo anche rispetto
ad y (se y aumenta di
, l'incremento di x aumenta di
, il che è indifferente perché x è una variabile
angolo). In conclusione la mappa può essere interpretata come
un diffeomorfismo del toro
su se stesso.
Figure 4.4: Mappa standard del pendolo con passo h=0.5; si
noti che le soluzioni del sistema discreto non seguono le curve ad
energia costante, ma sembrano seguire delle curve regolari
distorte. In effetti alcune di queste curve sono biforcate in
più ``isole'', come nel caso della condizione iniziale (3,-2);
inoltre esiste una traiettoria che sembra seguire entrambi i rami
della separatrice. Si veda anche la Figura 9.4.
Figure 4.5: Mappa standard del pendolo con passo h=0.5; un
ingrandimento della figura precedente, che mostra una sola orbita del
sistema dinamico discreto, con condizione iniziale
(3.141,0) molto vicina al punto di sella. È evidente da questa
figura che non può esserci un integrale primo.
La mappa standard del pendolo dipende quindi da un solo parametro
. Intuitivamente è chiaro che per
molto piccolo
il sistema discreto approssimerà il sistema continuo, e quindi la
funzione energia
cambierà di poco ad ogni
passo, e la successione
si muoverà quasi lungo le curve
di livello di E, cioè vicino alla soluzione del sistema
continuo. Invece, per
grande il sistema discreto non avrà
niente a che fare con il sistema continuo: per esempio, per
il
punto di equilibrio nell'origine diventa instabile, come risulta
dall'analisi della discretizzazione del pendolo lineare.
Figure 4.6: Mappa standard del pendolo con passo h=1; la
regione caotica occupa gran parte del toro, una regione apparentemente
regolare corrisponde alle oscillazioni a piccola ampiezza, e appaiono
molte isole di risonanza.
Per osservare che cosa succede per valori intermedi di , osserviamo le
orbite della mappa standard per i valori
(Figura 4.4) e
(Figura 4.6).
Per valori relativamente piccoli di , come nella
Figura 4.4, sembra quasi che il sistema dinamico discreto
ammetta un integrale primo, anche se con le curve di livello distorte
rispetto a quelle della funzione energia del corrispondente sistema
dinamico continuo. Ma se si guarda più in dettaglio, per esempio
ingrandendo la figura, si nota che il comportamento qualitativo delle
orbite del sistema dinamico discreto è molto diverso, ed in
particolare alcune curve invarianti scompaiono: questi fenomeni di
caos si verificano in modo più appariscente vicino alle
separatrici che escono dal punto di sella
(Figura 4.5), ma sono presenti anche vicino alle
separatrici delle isole di risonanza .
Per valori più grandi di , come in Figura 4.6,
l'illusione che la mappa standard possa avere un integrale primo
scompare del tutto. Per questo valore (
) l'ultima curva
invariante corrispondente ad una circolazione è scomparsa, e le
orbite caotiche possono muoversi liberamente lungo tutto l'asse
y. Si veda la discussione nel Capitolo 9.
Problema Si consideri il problema dei due corpi , cioè il sistema newtoniano di dimensione 1
dove GN>0 e c sono costanti. Si costruisca la mappa standard del problema dei due corpi , e se ne studi il comportamento al variare del passo h.
Suggerimento: Nel caso continuo, tutte le orbite limitate sono periodiche,
con periodi che dipendono solo dall'integrale dell'energia ;
ponendo
le orbite sono periodiche per E<0, ed il periodo è tanto più grande quanto l'energia si avvicina a 0 (per la terza legge di Keplero ). Per E>0 le orbite vanno all'infinito. Quindi E=0 è una separatrice. Nel problema discretizzato la separatrice si trasforma in una regione caotica, tanto più ampia quanto più lungo è il passo h.